Descrizione

Benché oggi nascosta e con la facciata rivolta dal lato opposto della strada, la chiesa di san Michele ha un’antica fondazione. Citata come ‘Madonna di san Michele’ o Sancta Maria a miraculis in un documento del 1159, era collocata in un’area descritta come fuori le mura. Il toponimo Riva vecla, fa ritenere fosse centrale nell’antica localizzazione della città.

Sede di importanti atti pubblici nel XII secolo. La Chiesa di San Michele fu destinataria di numerosi lasciti e divenne quindi assai ricca e potente, come la confraternita che ne prendeva il nome e che si faceva carico della cura di malati, dei moribondi e dei suffragi.

Nel 1303 ospitò frate Dolcino, predicatore eretico finito sul rogo pochi anni dopo. Frate Dolcino raccolse diversi seguaci nel Basso Sarca, processati fra 1333 e 1334 presso il convento di San Francesco a Riva. Già a fine Settecento era in pessime condizioni e stava per essere demolita; fu solo con il secondo dopoguerra che venne ripulita e sistemata dall’Associazione Nazionale Alpini a cui ora è dedicata.

Fonte: comune.rivadelgarda.tn.it

Galleria